Il governo sceglie il Documento di economia e finanza (Def) per salvare la Ryder Cup e piazzare le garanzie necessarie all’organizzazione del torneo di golf a Roma. È uno delle competizioni sportive più importanti al mondo, terza solo dopo le Olimpiadi e i campionati del mondo di calcio; la Capitale d’Italia si è aggiudicata l’organizzazione dell’edizione 2022 ma per avere l’ok finale era necessario incassare le garanzie del governo. Che sono arrivate ieri, con un provvedimento che prevede “disposizioni per la realizzazione del progetto sportivo ‘Ryder Cup 2022’ e per quello delle finali di coppa del mondo di sci a marzo 2020 e i campionati mondiali di sci alpino che si terranno a Cortina d’Ampezzo nel febbraio 2021“, si legge nel resoconto del Consiglio dei Ministri riunitosi in tarda serata per licenziare il Def.
La strada per sbloccare le garanzie statali – che serviranno a tutelare gli organizzatori – è stata impervia e per diversi mesi lo stesso evento sportivo è stato a rischio proprio perché non si riusciva a trovare la quadra politica sulle garanzie da concedere alla Federgolf. La deadline per l’approvazione della norma era Pasqua ma nelle scorse settimane il sottosegretario al Turismo Dorina Bianchi aveva spiegato che sarebbero arrivate a cavallo della prima decade di aprile, come poi è di fatto avvenuto.
“Si sono finalmente formalizzati quelli che erano degli impegni presi da molto tempo – ha detto il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò – Il Governo ha mantenuto la parola, sapete benissimo che era solo una dinamica che riguardava l’Esecutivo del Paese, lo sport non può che essere contento”.
Le garanzie sono di 97 milioni di euro, è stato spiegato, ovvero il totale della spesa. Non ci si schioda, insomma, dalla cifra da sempre fissata anche se nel frattempo il numero uno del golf italiano ha chiuso un accordo con Infront per la cessione dei diritti media per un valore superiore ai 40 milioni di euro. Con questa cifra già incassato, allora, di fatto il totale che servirà per mettere al riparo gli organizzatori è già sceso a 56 milioni di euro.
“Mi aspettavo che dovessero venire, non ho mai avuto dubbi – ha commentato oggi a freddo il presidente di Federgolf, Franco Chimenti – perché è una manifestazione talmente importante nel mondo a tutti i livelli, turisticamente validissima e con un indotto clamoroso che non poteva non essere sostenuta”.
Praticamente pochissimo visto quello che lo stesso torneo potrà generare in termini di indotto turistico e attività sportiva. KPMG, come i lettori di CF ricorderanno, ha fissato a 513,4 milioni di euro l’impatto complessivo del torneo sulle casse pubbliche italiane. Secondo la società di consulenza, infatti, 277,4 milioni derivano da impatti diretti legati all’incremento della domanda interna post-investimenti per le infrastrutture golfistiche, e 236 milioni per il generico indotto indiretto, generato alla grande dall’aumento dei flussi turistici dedicati.
“La Ryder Cup è un evento strategico per Roma e per tutta l’Italia – ha detto oggi il sottosegretario Bianchi – Il Governo ha tenuto fede all’impegno preso e ha introdotto una fideiussione a bassissimo rischio che porterà un indotto importante”. Il sottosegretario ha ricordato che “la competizione si giocherà a Roma e sarà caratterizzata da 37 manifestazioni principali su tutto il territorio nazionale permettendo di conoscere nuove mete e favorendo un turismo di ritorno. Il turismo legato al golf ha grossa disponibilità economica: la spesa pro capite generata dai turisti del golf è di 3 volte superiore alla media”.