Un sì importante, ma che non è riuscito a convincere ben 7 società tra le quali le prime tre piazzate dell’ultimo campionato.
Il via libera ai cinque pacchetti per la vendita dei diritti tv 2018-21, avvenuta ieri nella prima assemblea con Tavecchio commissario, lascia la Serie A senza una maggioranza solida e conferma la difficoltà di governance.
L’obiettivo era soprattutto quello di anticipare la Uefa che ha fissato al 12 giugno il termine per l’offerta delle tv italiane per i diritti tv del prossimo triennio di Champions League.
Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 9 giugno. Apertura buste il 10 giugno in assemblea con l’obiettivo di un’assegnazione lampo in giornata.
Questa accelerazione è passata in quarta votazione con 13 “sì” e 9 astensioni (hanno votato anche le neopromosse Verona e Spal). Semaforo arancione da società di peso: Juventus, Roma, Napoli e Torino. Stessa posizione per Bologna, Chievo, Sassuolo e Spal. Questi club contestano la tempistica troppo stretta.
Avrebbero voluto qualche giorno in più per approfondire la documentazione, considerato che le ultime modifiche sono state apportate mercoledì sera.
Al contrario le società favorevoli – guidate da Inter, Milan, Lazio e Fiorentina – hanno deciso di seguire le indicazioni dell’advisor per precedere la Uefa: «E’ evidente l’importanza di arrivare prima in un mercato così importante», ha detto l’ad Infront Italia, Luigi De Siervo.
Lo stesso De Siervo ha infatti ammesso che «in termini teorici avremmo preferito una vendita per prodotto, visto che è più vicino agli standard internazionali, ma in realtà abbiamo seguito le indicazioni».
I pacchetti, svelati oggi con la pubblicazione del bando, hanno dovuto tenere conto delle osservazioni di Antitrust e Agcom, che hanno chiesto di limitare le esclusive per prodotto.
Queste saranno limitate al pacchetto da 12 squadre multipiattaforma, come nel triennio in corso. Confermata la pari dignità di internet con satellite e digitale.
L’assemblea ha dato il via libera alla valorizzazione del prodotto del calcio italiano all’estero attraverso le bellezze artistiche del nostro Paese, affidata al regista Paolo Sorrentino.
Poiché l’obiettivo di Infront, per Serie A, Coppa Italia, Supercoppa, diritti ancillari ed esteri, è quello di raggiungere gli 1,4 miliardi di euro all’anno (200 milioni in più rispetto al triennio 2015-2018), il grosso della crescita arriverà, come più volte riportato, dalla vendita dei diritti all’estero (valevano 186 milioni all’anno nel precedente triennio, si punta ad avvicinare quota 300 milioni all’anno nel periodo 2018-2021) e dalla Coppa Italia: la Rai versava 22 milioni all’anno nel precedente triennio, ma a questo giro la competizione interessa pure a Discovery Italia e Sky Italia, e si andrà vicini ai 40 milioni all’anno.