In Inghilterra la lotta contro le scommesse parte dalla FA. La Football Association ha infatti annunciato oggi di aver concluso in anticipo, dopo uno solo dei 4 anni previsti per contratto, l’accordo di sponsorizzazione che lo legava all’agenzia Ladbrokes.
Secondo quanto riporta il Financial Times, il contratto portava nelle casse della federcalcio inglese circa 4 milioni di sterline annui. Al centro della decisione c’è la preoccupazione, da parte della FA, sulla possibile influenza da parte dell’industria delle scommesse sul calcio in Inghilterra. Una decisione arrivata anche per scelta del presidente, Greg Clarke, che ha posto il quesito sull’apropriatezza dell’accordo in essere con la compagnia di scommesse, essendo allo stesso tempo l’organo incaricato di far rispettare le regole contro le stesse scommesse.
“Vogliamo ringraziare Ladbrokes per essere stato un partner valido nel corso dell’ultimo anno, oltre che per la loro professionalità e comprensione riguardo il nostro cambiamento di politica sulle scommesse”, ha dichiarato Martin Glenn, amministratore delegato della FA.
Un cambiamento di prospettive nato anche dalla vicenda di Joey Barton. Il centrocampista ex Burnley ed ex nazionale inglese lo scorso aprile è stato squalificato per 18 mesi dopo aver scommesso su migliaia di partite nelle ultime 10 stagioni. E lo stesso Barton, dichiaratosi colpevole, aveva lanciato un’accusa all’intero sistema della FA: «Creco che se la FA voglia davvero intervenire sul problema delle scommesse nel calcio, dovrebbe partire dalla sua stessa dipendenza dalle agenzie di scommesse e dal loro ruolo nel calcio», le parole del centrocampista inglese.
«C’è una grande differenza tra le loro regole e la cultura che circonda il calcio moderno, dove chiunque guardi il calcio in tv o allo stadio è bombardato da pubblicità di agenzie di scommesse – ha proseguito -. Questo significa che non è un ambiente facile in cui smettere di scommettere, o addirittura di incoraggiare le persone all’interno del calco che scommettere sia sbagliato. È come chiedere a un alcolista in recupero di trascorrere tutto il suo tempo in un pub o in una birreria».
«Se la FA vuole seriamente affrontando il problema del gioco d’azzardo, deve innanzittutto riconsiderare la propria dipendenza dall’industria del gioco d’azzardo stesso. E lo dico essendo consapevole che, ogni volta in cui indosso la divisa della mia squadra, faccio pubblicità ad un’agenzia di scommesse», ha concluso Barton.