“Stanotte non ho dormito. Dopo tutto ciò che è accaduto, sento la necessità di dire quello che penso come uomo e come imprenditore. È veramente sconcertante come la stampa descriva una persona di 76 anni, che vuole fermamente da tempo, anche se con grande rammarico, lasciare il calcio”. Lo dice il proprietario del Palermo, Maurizio Zamparini, in una lunga lettera ai tifosi.
“Una persona che ha dato non solo il proprio patrimonio, ma soprattutto il proprio cuore per i colori rosanero e che oggi viene dipinta come un bimbo capriccioso”.

“La proposta del legale di Paul Baccaglini e soci (Integritas Capital) in mio possesso – continua – che sono pronto a mostrare, contiene un’offerta ridicola in quanto (malgrado la valutazione economica iniziale si avvicini a quella reale), viene proposto il pagamento di una somma inferiore in 4 anni, senza previsione di investimenti futuri nel Palermo, né garanzie di solvibilità”.
“È chiaro che io ritenevo Paul Baccaglini ed Integritas credibili in base alle informazioni prese dai miei legali. È chiaro che sino ad oggi sono state spese da Baccaglini tante parole e promesse – ha proseguito Zamparini -. Nella proposta fatta ieri sera, invece, in totale spregio di quanto sottoscritto il 24/2/2017 e valido sotto il profilo legale, non si parla affatto del finanziamento necessario allo sviluppo del club né a quello relativo agli impianti sportivi”.

“Negli accordi di febbraio si parlava di 150 milioni di euro, dei quali 40 nel club e 110 per gli impianti sportivi – continua la lettera del patron del Palermo -. Malgrado quello che dice la stampa odierna, ieri l’accordo non è stato concluso non per la valutazione del valore del club, ma perché mancano tutti gli altri presupposti di garanzia per i tifosi e la città”.
E Zamparini, ora, chiede le dimissioni di Paul Baccaglini da presidente. Nel contratto, si legge che “nella improbabile eventualità che Paul Baccaglini non onorasse il pagamento dei fondi concordati entro il 30 aprile, si impegna a rassegnare le dimissioni da presidente, a meno di accordi diversi”. Secondo Zamparini, “nessun accordo scritto di proroga è stato siglato, né io ho fatto pressioni per questo impegno disatteso, ed ho aspettato con pazienza l’arrivo dei fondi promessi, di cui nel frattempo si era persa traccia”.

(foto Insidefoto.com)
“È chiaro da sempre che la società verrà ceduta a chi garantisca la continuità di gestione ad un livello adeguato alla importanza del club”, prosegue Zamparini. “Penso con soddisfazione di aver trovato le persone giuste per ripartire, penso che abbandonare la società a se stessa sarebbe un delitto nei confronti della città di cui sono con orgoglio cittadino onorario: se lasciassi nelle mani di gente senza competenza sarebbe la rovina”.
“Mi stanno avvicinando altri interlocutori, ma l’immagine di contestazione non viene capita e li allontana: Palermo non è quella delle parolacce e degli insulti. Palermo è di quella tifoseria di cui andavo orgoglioso, una delle più civili e rispettose d’Italia. Scusate il mio sfogo – conclude Zamparini -, ma penso serva chiarezza. Ed io sono un uomo trasparente che, per questo, può ad alcuni dare fastidio”.