«A Bologna non vedo all’orizzonte grandi opportunità o movimenti: non si vuole entrare nel meccanismo delle società di calcio». Alberto Vacchi, presidente di Unindustria, conferma la diffidenza delle aziende cittadine verso la difficile situazione dei rossoblù, la cui iscrizione al prossimo campionato di serie B resta incerta: «Tutto il mondo imprenditoriale bolognese sceglie di investire per il territorio in maniera diversa – ha sottolineato Vacchi, a margine di una conferenza stampa – e oggi le società di calcio hanno assunto una complessità e una necessità di investimenti molto corposa».

L’Ima non darà una mano

Vacchi ha escluso che l’Ima, l’impresa che guida, possa muoversi in aiuto del Bologna Calcio: «Non intendiamo farlo, sia per la tipologia del prodotto che per le nostre scelte complessive». Ma a suo dire è in generale difficile che qualcuno a Bologna possa imbarcarsi in un’operazione così complessa: «L’unica cosa che si può fare è una sponsorizzazione parziale. Forse il massimo che si può fare in questo caso è dare un certo tipo di supporto qualora ci sia un progetto credibile». Dunque, la speranza di Vacchi è «che ci siano dei ‘salvatorì che in qualche modo decidano di investire, ma sul territorio scelte di investimento nei confronti del Bologna Calcio nelle forme di partecipazione azionaria oggettivamente non si trovano».

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it