Il presidente Uefa Ceferin ha annunciato novità al Fair play finanziario: «Ma nell’esecutivo non se ne parla ancora», giura Zbigniew Boniek, membro del comitato europeo e presidente della Federcalcio polacca, oltre che stella negli Anni Ottanta di Juve e Roma che in una intervista di questa mattina a La Repubblica affronta il tema caldo dell’estate.
«Le regole esistenti sono già precise – sostiene Boniek sentito da La Repubblica – . Ma se un presidente fa tutto secondo diritto, non evade le tasse e ha molti soldi da spendere come fai a limitarlo? È difficile dire a qualcuno: “puoi essere ricco ma non puoi comprarti un rolex”».
L’approccio di Boniek è decisamente pragmatico. Il polacco, cambiando i termini della questione, rilancia il problema ai club. “Tutti i club chiedono perché l’Uefa non faccia nulla, io invece mi chiedo perché non siano proprio le società a muoversi, ad avanzare delle proposte concrete. Esiste l’associazione dei club, l’Eca, e quella delle leghe, la Epfl, che ha chiesto un posto nell’esecutivo e dovrebbe ottenerlo presto. Ma questo servirà solo a essere politicamente più forti”.
L’idea di Boniek è quella di limitare il periodo di mercato chiudendolo a metà luglio e imponendo poi alle squadre di pescare dal vivaio in caso di infortuni.
Ma la domanda di fondo resta un’altra. Giusto limitare lo strapotere di chi può spendere 200 milioni per un calciatore? «L’unica cosa importante è evitare che le società accumulino debiti. Ma se sei in grado di aumentare il fatturato, perché non dovresti spendere quei soldi come preferisci? Ma di una cosa sono sicuro: qualsiasi limite al livello regolamentare fa sì che ridurre il gap sia più difficile. Il Legia Varsavia fattura 20 milioni e il Real Madrid 500: per il Real è facilissimo aumentare il fatturato fino a 550 o 600, lo vediamo ogni anno. Mentre per il Legia è difficile anche solo portarlo a 21. Così è stato finora con il fair play finanziario: da quando è stato istituito, ha danneggiato solo le piccole».
Nel frattempo sono state avanzate ipotesi di riforma e nuove regole.
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Ma Boniek non ne sa nulla: «Ho sentito parlare di luxury tax e ipotesi simili. Ma nell’esecutivo Uefa non abbiamo ancora avuto notizie di nulla di tutto ciò. Credo comunque che qualcosa si farà».