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Carlo Tavecchio (Insidefoto)

“A mio avviso, l’ideale sarebbe arrivare ad una Serie A a 18 squadre, una B ugualmente a 18 e una Lega Pro con due gironi da 18. Sarebbe un rapporto perfetto per il riparto dei fondi, la gestione autonoma e la patrimonializzazione delle società, ed eviterebbe certe figure che stiamo vivendo in questi anni, con fallimenti e problemi finanziari. Col tempo ci possiamo arrivare, in un’ipotesi triennale”. Lo ha detto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, intervenendo a Radio Anch’io lo Sport su Rai Radio1.

“Gli organismi decisionali sono pero’ in capo alle assemblee – ha proseguito Tavecchio – e non è facile che le dieci squadre della parte destra della classifica di A accettino di perdere due posti. Bisogna trovare meccanismi, che rispettando la democrazia con adatti organismi decisionali, per cui si arrivi a questo. Quindi bisognerà anche intervenire d’imperio”.

Il n.1 del calcio italiano ha anche sottolineato il problema delle Leghe di A e B commissariate. “La A sta valutando una governance diversa con un presidente e un ad indipendenti. Noi stiamo riportando questa Lega su questa strada che credo che andremo a chiudere prima di settembre”. “Poi c’è il problema dei diritti tv – ha aggiunto – il cui nodo più importante è il riparto. Ci vorranno interventi governativi per risolverlo. Quanto alla serie B, il 30 c’è l’assemblea. Se non risolvono non ci sono tante storie, arriverà un commissario per fare quel che c’e’ da fare”.

Infine un giudizio sulla prima giornata di Var.

“Sono soddisfatto dell’applicazione. Ci vorrà un po’ di lubrificazione per andare al massimo, per avere la massima corrispondenza. Comunque sono contento”

“Parlai con Infantino in Uefa che mi aiutò moltissimo – ha sottolineato Tavecchio – avevo un buon rapporto con Blatter che mi disse mandate avanti la lettera. Poi il presidente decadde per le note vicende. La lettera era datata settembre 2014. All’epoca non tutti erano d’accordo – ha sottolineato Tavecchio – trovai molti scettici, anche in Italia”.

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