calcio italiano crisi coppe europee atalanta juventus 2-2 giornata 8 serieA 2 ottobre 2017

Tornano le coppe europee e con esse le analisi catastrofiche sull’andamento del calcio italiano a livello europeo.

Vedere l’erba del vicino sempre più verde è una costante italiana, ma i numeri possono aiutare a guardare un po’ più in là.

Se la prima giornata di Champions ha fatto storcere il naso a molti (Juve e Napoli battute, Roma pari con sofferenza), quella di Europa League può invece esaltare.

I numeri del ranking, come sempre, aiutano a dare una valutazione più vicina alla realtà.

Come già fatto in passato consideriamo più utile, al fine di una corretta valutazione, svolgere una analisi che depuri i dati dai bonus Champions League.

Anche quest’anno ci presentiamo al via con 6 squadre (di cui, questa la novità rispetto alle ultime stagioni, 3 in Champions League), un contingente identico a quello francese (che però ha già perso una squadra) contro le 7 di Spagna, Germania (anche qui una eliminazione) e Inghilterra.

Come stiamo andando?

Fino a questo momento le italiane hanno raccolto un totale di 25 punti, ovvero 13 al netto dei bonus (4 punti a testa per Juve, Roma e Napoli).

I risultati sul campo quindi ci hanno fruttato 13 punti frutto di 6 vittorie nei preliminari (le 4 del Milan e le 2 del Napoli) che come noto contano 1 solo punto ai fini del ranking, più le 3 vittorie in Europa League (2 punti a testa) e il pareggio della Roma con l’Atletico (1 punto). Due le sconfitte: Juve e Napoli contro Barcellona e Shaktar.

Vedendola come percentuale sui punti disponibili ne abbiamo totalizzati 13 su 18 ovvero il 72,2% di quelli disponibili.

Complessivamente ci si poteva aspettare qualcosa di più, forse, da una partita su 12 (il Napoli) mentre della Juve stupisce soprattutto il come ha perso più che la sconfitta in sè.

E gli altri?

Le inglesi hanno totalizzato fin qui 16,5 punti in 13 gare disputate (lo 0,5 è un pareggio dell’Everton nei preliminari). Potevano fare in totale 18 punti, il loro 91% è il miglior inizio delle ultime stagioni.

Nello scontro diretto l’Atalanta ha nettamente battuto l’Everton.

Le spagnole hanno ottenuto 16 punti in 13 partite. Erano 20 i punti a disposizione (solo 6, lo ricordiamo, il massimo nelle partite preliminari): 80% secco.

Nello scontro diretto l’Atletico non ha battuto la Roma. 

Le tedesche, che hanno già incassato l’eliminazione del Friburgo, sommano 5 punti in 9 partite. Su un potenziale di 14 punti totali ne hanno raccolti un misero 35%.

Infine le francesi. Già fuori il Bordeaux, raccolti 13 punti in 15 partite disputate. Media: 0,86. Avrebbero potuto fare un massimo di 20 punti, si ritrovano con un bottino del 65%.

E qui, nello scontro diretto finora più importante, il Napoli ha battuto il Nizza.

Riepilogando:

  • Inghilterra: punti 16,5 su 18 = 91%
  • Spagna: punti 16 su 20 = 80%
  • Italia: punti 13 su 18 = 72,2%
  • Francia: punti 13 su 20 = 65%
  • Germania: punti 5 su 14 = 35%

Tolte inglesi (ma vediamole nel lungo periodo, distanza su cui solitamente hanno deluso) e spagnole le altre stanno andando peggio delle nostre.

In altre parole: mettiamo pure in conto qualche sconfitta, soprattutto quando arriva da club che sono più avanti dei nostri nel ranking, ma sostanzialmente i nostri club si stanno comportando egregiamente.

Innanzitutto non si parla più di squadre che snobbano l’Europa League.

L’Atalanta, anzi, la sta nobilitando con un risultato subito prestigioso.

E questo è un notevole passo avanti.

Poi si vedrà. In vista del ritorno delle 4 squadre in Champions (che significa soprattutto più soldi e più investimenti possibili per le nostre) continuiamo a giocarcela con tutti.

Anche se il nostro vittimismo tende ad accentuare le sconfitte più delle vittorie.

Al momento, va ricordato, il ranking ci vede quarti ad una incollatura dall’Inghilterra (solo 0,9 punti tra noi e loro) e a meno di 1,5 punti dalla Germania. Una equivalenza più che una differenza.

Va anche ricordato che se non ci fossero i bonus i risultati sul campo di Germania e Inghilterra nel periodo preso in esame sono inferiori a quelli delle italiane.

La Spagna resta sempre inarrivabile. Ma inarrivabile per tutti.

Ma allo stesso tempo, per vedere la Francia serve il binocolo: sta praticamente 15 punti dietro a noi, servirebbe uno tsunami calcistico per farli rimontare, e il solo PSG non può bastare, posto che negli ultimi anni (Juve – Monaco, Napoli – Nizza) gli scontri diretti con le altre li abbiamo sempre vinti noi.

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting