Weah candidato alla presidenza della Liberia – Martedì 10 ottobre la Liberia ha un appuntamento decisivo per il proprio futuro. Dopo 12 anni di presidenza di Ellen Johnson-Sirleaf, premio Nobel per la pace e prima donna alla guida di un Paese africano, poco più di tre milioni di elettori saranno chiamati a scegliere il nuovo capo di stato e 73 deputati.
In tutto 26 partiti hanno presentato 20 candidati alle presidenziali e 986 alle legislative. In corsa per la presidenza, c’e’ anche l’ex calciatore del Milan, George Weah.

Sull’appuntamento elettorale – come riferito dall’agenzia giornalistica AGI in un reportage da Monrovia – si allunga l’ombra dell’ex presidente Charles Taylor (1997-2003), colpevole di crimini di guerra e contro l’umanità.
Dopo vari tentativi di fuga in Nigeria e Sierra Leone, nel 2006 è stato arrestato e poi condannato dal Tribunale dell’Aja a 50 anni di carcere. Dalla sua prigione di massima sicurezza, nella città britannica di Durham, Taylor starebbe interferendo sul processo elettorale liberiano. Nonostante l’orrore del suo regime, in patria il nome di Taylor gode ancora di una certa fama e credito, non solo nelle sue roccaforti, a cominciare da alcuni quartieri di Monrovia, la capitale.
Ancora una volta il carnefice liberiano ha invitato i suoi sostenitori a “portare avanti la causa della rivoluzione” e ha promesso un suo “ritorno a casa”.
Parole pesanti che hanno messo non poco in imbarazzo Weah. Proprio perché l’ex attaccante rossonero, che si presenta come “l’uomo del cambiamento”, ha scelto come vice niente meno che Jewel Howard Taylor, ex moglie di Charles Taylor.
Weah, 49 anni, ha confermato di aver ricevuto una chiamata dal carcere di Durham ma ha assicurato: “Taylor non sta facendo campagna per me, altrimenti il mondo se ne sarebbe accorto”.
Sulla scelta del ticket con Jewel Howard Taylor, Weah ha spiegato che “la gente la ama, e’ stata la madre di questa nazione”. Il Pallone d’Oro 1995, al suo terzo tentativo di conquista della presidenza, è dato in buona posizione dai sondaggi.
La vice di Weah, che ha apertamente preso le distanze dall’ex marito, ha invece dichiarato che la Liberia “deve ritornare all’agenda delineata da Taylor durante la sua presidenza”.