Erik Bamack, vice presidente degli Originals executive di Netflix, ha raccontato oggi a Il Sole 24 Ore le strategie di produzione del colosso americano in Italia.
Già al festival di venezia erano state anticipate nuove serie Made in Italy, ora racconta di come il piano soprattutto quello di allargare l’audience.
In questo senso va vista ad esempio l’operazione con la Juventus, ufficializzata dallo stesso club nei giorni scorsi. Una docuserie di quattro puntate della durata di un’ora ciascuna.
Juventus primo club protagonista di un documentario originale Netflix
Barmack (che ammette di essere tifoso della Roma), racconta come la docuserie sulla Juventus sarà centrale in questa logica: “E’ una squadra che ha una base di 30 milioni di fan al mondo – dice al Sole 24 Ore -, non solo in italia. E l’appeal internazionale è rafforzato dalla presenza di giocatori come Paulo Dybala. Cominceremo fa filmare in autunno con l’obiettivo di andare in onda prima della fine della serie A”.
Una novità non da poco per Netflix, anche se non è la prima sportiva. “Ma è la prima volta che andiamo dietro le quinte di una grande squadra di calcio” ammette.
L’Italia, soprattutto grazie a tutta la produzione complessiva, è un mercato molto ricettivo per Netflix, per la domanda di film e spettacolo. E siamo a nostro agio anche nelle produzioni originali.
Basti pensare al numero di titoli nella cineteca che si è impennato del 200% del lancio del servizio nell’ottobre del 2015.
Gli investimenti si stanno concentrando su tutta l’Europa e la prossima scommessa sarà una serie drammatica con personaggi e caratteristiche orientati soprattutto al mondo femminile.
“E – conclude Barmack – non sarà l’ultima. Insisteremo con le produzioni italiane: siamo investitori attivi indipendentemente da circostanze o politiche dei governi”.